Con la fine della seconda guerra mondiale termina la stagione delle colonie climatiche marine, realizzate durante il regime fascista. Questo progetto riguarda una di queste imponenti strutture, rimasta abbandonata per il successivo ventennio, nonostante le sue peculiari caratteristiche. Nel pieno rispetto dell’impostazione distributiva e della geometria dei fronti originaria, si è operata una profonda rivisitazione della struttura, consentendo di introdurre soluzioni di alto livello, con accorgimenti che rendono impercepibile la radicale trasformazione operata.
Il progetto ha mantenuto inalterato il serrato dialogo tra l’interno e l’esterno, l’articolazione delle volumetrie e gli apparati esterni, modificando l’assetto funzionale interno per consentire il cambio di destinazione d’uso delle strutture, destinate alla ricettività turistica. Sono stati creati spazi centrali, ove si collocano le funzioni specializzate (bar, ristorante, fitness, ricezione) ed unità residenziali private, con soluzioni cromatiche che ricalcano quelle originarie, nel pieno rispetto dei vincoli architettonici, paesistici ed ambientali. Particolare attenzione è stata posta alla pavimentazione, che ripropone la policromia originaria, che all’epoca distingueva le varie funzioni all’interno della Colonia.
L’originaria destinazione esclusivamente estiva dell’edificio e la volontà di ottenere buone prestazioni energetiche ha reso necessario ripensare completamente la dotazione impiantistica per offrire spazi confortevoli, senza che questo sia percepibile dall’esterno. Le aree esterne, ricostruite filologicamente grazie alle foto aeree dell’epoca, ospitano una grande piscina, realizzata sulla base delle forme e dei percorsi originari.