Progetto di Paesaggio “Zona Ex Carcere Capraia Isola”
Abbiamo recentemente concluso la redazione del “Piano di Paesaggio” per l’Isola di Capraia, all’interno di un gruppo operativo che comprendeva SINLOC e ArchLand.
Il lavoro, seconda esperienza in Toscana dopo lo studio riguardante le “Leopoldine” della Val di Chiana, entrerà a far parte del PIT (Piano di Indirizzo Territoriale) e ne darà concreta attuazione.
Possiamo considerare l’Isola di Capraia come territorio emblematico della problematicità ed insieme delle potenzialità delle piccole comunità isolate. Il futuro di questo territorio è nel coniugare la qualità ambientale, data da particolari elementi costitutivi del territorio stesso, dalla scarsa incidenza della presenza umana, dalla possibilità di innervare il sito con attività sostenibili, a partire dall’autosufficienza alimentare, dalla conclusione in loco dei cicli di produzione e smaltimento, dall’efficientamento e dalla autonomia energetica.
Le vicende storiche ci hanno consegnato, oltre all’insediamento urbano imperniato sul dualismo Porto-Paese, anche un vasto territorio collinare perfettamente strutturato, conseguente all’istituzione della Colonia penale agricola, nella seconda metà del XIX secolo. Strutturazione avvenuta con specifiche sistemazioni agrarie, con l’istituzione di allevamenti, di infrastrutture per le esigenze di accoglienza dei detenuti e del personale di sorveglianza. Gli interventi hanno anche riutilizzato alcune preesistenze edilizia, conseguendo, insieme con le attività di produzione alimentare, una sorta di autosufficienza della Colonia penale e della comunità locale.
Il piano di sviluppo delle attività assume come riferimento essenziale la Storia, che delinea e caratterizza l’identità della comunità locale, ponendosi l’obiettivo di perseguire una diffusa rigenerazione del territorio, degli insediamenti e della cittadinanza, attraverso metodologie e tecniche allo stato dell’arte. Intendiamo per “rigenerazione” una articolata e complessa serie di iniziative e di attività funzionali alla stabilizzazione e crescita della comunità, attraverso percorsi di destagionalizzazione turistica, con l’integrazione di attività scientifiche, di studio, culturali. Il tutto per conseguire un equilibrio di gestione ambientale, sociale ed economica del territorio. In quest’ottica la ricerca di fonti finanziarie atte a sostenere gli interventi assume rilevanza strategica, nella consapevolezza di un necessario coinvolgimento anche di soggetti privati per la proposizione di attività in grado di autosostenersi, ad esempio sperimentando nel campo della ricettività, ma anche nella costituzione e gestione di “IMMOLAB” da mettere a disposizione di università e centri di ricerca pubblici e privati.
E’ possibile ipotizzare, in ragione di rigorosi strumenti e processi di valutazione dei progetti, l’applicazione delle specifiche norme regionali, al fine di consentire la realizzazione degli interventi e contestualmente l’attuazione di misure funzionali alla conservazione e valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente.
Tutto ciò mantenendo obiettivi, indirizzi, direttive e prescrizioni del PIT, nell’ambito di un reciproco bilanciamento di questi con la concreta opportunità di realizzazione di un intervento che travalica il mero ambito urbanistico/edilizio e si configura come parte di un piano di sviluppo sostenibile.
D’altra parte, le esperienze di pianificazione e gestione sin qui fatte del territorio insulare, a partire almeno dalla metà degli anni 80 del secolo scorso, per quanto fossero valide e condivise le soluzioni messe in campo dall’urbanistica classica, hanno prodotto ben poco, non hanno anticipato quella “circolarità” della gestione delle risorse e del territorio che ci si attendeva, anche perché sostanziante affidata alla esclusiva potenzialità e capacità della spesa pubblica.
La scommessa è quindi basata sulla trasformazione della marginalità dell’Isola in risorsa, tenendo conto dell’elevato livello di integrità del contesto di riferimento, che potrà renderlo particolarmente appetibile per iniziative basate su di un turismo responsabile, attento alla sostenibilità ed all’ambiente, che dovranno sempre essere l’elemento di riferimento di ogni azione futura. Il turismo di massa ed i grandi numeri non sono nel DNA di Capraia, che può offrire esperienze uniche al visitatore, che andrà guidato ed informato con strumenti adatti, aprendo l’Isola ad un compendio più ampio, che ne potrà apprezzare la peculiarità, vera ed unica risorsa immediatamente spendibile.